Marco ha accettato la sfida e si è esposto con un nuovo corpo produttivo realizzato appositamente per l’occasione e plasmato non semplicemente a mano, ma dalle sue stesse mani. Nessun team di collaboratori come in una classica operazione di arte contemporanea cui è solito in quanto artista concettuale. Al sodo, senza ancoraggi.

Il risultato è FLASHBOOK: una serie di opere in ceramica istintiva ed esplicita che nasce dal disegno, strettamente collegata al suo background visivo animato da motorini, vie di periferia, scarabocchi, contraddizioni, proteste, sigarette e ragnatele. Ognuno dei pezzi in mostra racconta una storia e corrisponde ad un tatuaggio tracciato da una sola e spessa linea nera, quasi un timbro. Il periodo di mostra è infatti stato speziato da pomeriggi dedicati all’arte del tatuaggio definiti FLASHDAYS dove lo stesso Ceroni ha impresso sulla pelle dei suoi collezionisti il disegno di sola linea dell’opera acquistata.

Un tuffo carpiato in un futuro frantumato che profuma di rave anni Novanta.

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Marco accepted the challenge and exhibited himself with a new body of works made especially for the occasion and shaped not simply by hand, but by his own hands.
No team of collaborators as in a classic contemporary art operation he is used to as a conceptual artist. To the core, no anchors.

The result is FLASHBOOK: a series of instinctive and explicit ceramic works born from drawing and connected to the artist's visual background which has always been animated by scooters, suburbs, doodles, contradictions, cigarettes and cobwebs.

Each piece on show tells a story and also corresponds to a tattoo traced by a single, thick black line that looks more like a stamp.
The exhibition period was in fact spiced up by afternoons devoted to the art of tattooing called FLASHDAYS where Ceroni himself imprinted on his collectors' skin the line-only design of the purchased work.

A cliff dive into a shattered future that smells like a ‘90s rave party.